I pittori italiani del 600 appartengono ad una precisa e significativa cornice artistica che è quella del Barocco, i cui tratti appaiono riconoscibili a partire dalla fine del 1500 e sino agli inizi del 1700.
La pittura di genere, di stampo naturalistico, quella più classicista e quella più veristica si intrecciano in questo secolo e trovano la loro maturità espressiva. Il lato più classico del Barocco è rappresentato da Annibale Carracci, così come quello più realistico da Michelangelo Merisi, detto il “Caravaggio”.
L’arte del 1600 si può, almeno in parte, definire come la longa manus della chiesa, in quanto strumento di propaganda, attraverso il quale il potere religioso cerca consenso e affiliazione. Il suo conformismo si espresse nell’essere attenta seguace dei suggerimenti della controriforma, nel rappresentare l’iconografia sacra. La supervisione controllo di quest’ultima originò una certa faziosità che rese gli artisti meno liberi di esprimersi.
Annibale Carracci nelle sue opere inizia, comunque, un percorso di separazione ed evoluzione dai temi prettamente religiosi, aprendo la strada ad una pittura più decorativa. Ne “la fuga in Egitto” natura e religione sono in perfetto equilibrio tra loro. Alla natura che è sia umana che divina spetta il compito di fare da collante tra l’uomo e Dio. Allo stile del Carracci si rivolge anche Guido Reni, La cui opera Atalanta e Ippomene contribuì a confermare la sua singolarità ed originalità. La tela evidenzia un netto contrasto tra lo sfondo scuro e la diafanità dei due corpi e racconta di come, con uno stratagemma, Ippomene riesca a superare nella corsa Atalanta e a giungere di conseguenza alle nozze, proprio grazie alla sua vittoria.
La pittura italiana del 600 si affranca, quindi, dal manierismo del secolo precedente per dimostrarsi indipendente, vitale ed in linea con un’importante rivoluzione culturale: il passaggio da una mentalità umanistica ad una mentalità scientifica. La prevalenza del disegno e del colore tonale, tipici del 1500, lasciano spazio all’arte figurativa, dove troviamo suggestioni del Classicismo, del Naturalismo e del Barocco.
Roma divenne protagonista per l’arte e la cultura del Seicento oltre che rappresentare la culla del Barocco, che da lì si espanse contaminando virtuosamente tutte le arti, anche quelli minori.
Possiamo però definire la pittura italiana del 600 multidisciplinare, grazie alla sua apertura nell’accogliere suggestioni ed inflessioni artistiche differenti tra loro. Barocco sì, ma non solo…
Accanto alla corrente naturalista dove, il già citato, Caravaggio pone i fondamenti di tale pittura, con i suoi contrasti di luci ed ombre, troviamo anche il filone classicista che origina un connubio, interpretando i modelli classici in modo naturalistico. Obiettivo è quello di creare un maggior coinvolgimento emotivo, grazie anche a colori più vivi e a raffigurazioni dinamiche.
Le varie interpretazioni artistiche non sono da considerarsi contrapposte tra loro, bensì sono da percepirsi con una visione circolare, fatta di scambi, di dialoghi e di comunione. L’elemento della natura è, più di tanti altri esempi, quello che meglio suffraga questa “corrispondenza d’amorosi sensi” tra classicismo, naturalismo e barocco, poiché elemento costante e ricorrente in ciascuna.
Pittori del 600
Ciascuno ha contribuito ad originare un’arte persuasiva, capace di suscitare sentimenti, emozioni e pathos.
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Agostino Verrocchi
Pittore del 600 italiano predilesse rappresentare nature morte, i cui oggetti collocati su diversi livelli diedero le prime suggestioni di concetti quali, profondità e prospettiva.
Opera
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Rutilio Manetti
Vicino al naturalismo caravaggesco, oltre a tratteggiare tematiche religiose, nelle sue opere, seguì anche i soggetti tipici del Merisi.
Opera
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Carle Dauphin
Pittore francese, si stabilì a Torino dove realizzò diverse opere per il Principe di Carignano.
Opere
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Daniel Seiter
Pittore di origini austriache, si trasferì a Torino, dove realizzò diverse opere, tra cui la galleria del Daniel di Palazzo Reale che è a lui dedicata, realizzandone alcuni affreschi della volta.
Opere
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https://www.galleriagiamblanco.com/prodotto/daniel-seiter-vienna-1647-torino1705-io-trasformata- in-giovenca-con-giunone-ed-argo/
Ginevra Cantofoli
Opera
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Giuseppe Volò detto Vicenzino
Opera
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Guglielmo Caccia detto il Moncalvo
Tra i più importanti esponenti della pittura controriformista del 600, viene anche detto il Raffaello del Monferrato. Per volere di Carlo Emanuele dipinse la galleria di Palazzo Reale (insieme allo Zuccari), distrutta a seguito di un incendio.
Opera
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Giovan Battista Langetti
Nella sua produzione artistica sono chiari i riferimenti e l’influenza da parte di Jusepe de Ribera. I quadri del Langetti spesso raffigurano filosofi del passato. È tra le figure di spicco della pittura veneziana, al cui colore abbinò l’uso del chiaroscuro, tratto distintivo del naturalismo riberiano.
Opera
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Pacetto De rosa
Pittore napoletano, il cui stile pittorico subì l’influenza del patrigno Filippo Vitale. Viene considerato come il capostipite del purismo.
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Quotazioni pittori italiani del 600
Le quotazioni pittori italiani del 600 o più in generale dei quadri del 600 richiedono competenza, professionalità e valutazioni reali, aspetti che da sempre ci accompagnano nel nostro lavoro. Una visita nella nostra galleria d’arte potrà essere o un momento che dedicherai a quest’ultima o una occasione per noi di riservare ad un tuo quadro antico la nostra attenzione e sensibilità.