Sono lontani i tempi in cui i musei e persino i libri di storia dell’arte tolleravano l’assenza delle opere di donne pittrici. Oggi è possibile correggere gli errori del passato e donare luce e visibilità ad opere che andranno ad integrare le lacune, che purtroppo ancora abbiamo.
Finalmente in questi ultimi anni, è stata data maggiore visibilità ad alcune importantissime Maestre della pittura, una di queste è la mostra a Palazzo Reale di Milano, riferita proprio alle donne artiste, dal titolo ” Le signore dell’Arte”. Storie di donne tra il ‘500 e ‘600″ tenutasi dal 2 marzo al 21 luglio 2021, ed ora, siamo felici di poter omaggiare anche noi della Galleria Giamblanco, le donne come artiste, portando 4 opere inedite ad AMART Milano 2021 dal 27 al 31 ottobre, che potrete ammirare anche nella nostra Galleria qualora dovessero rientrare dall’esposizione, pittrici donne dal 600’ al 900’, di seguito i loro nomi:
Orsola Maddalena Caccia
Ginevra Cantofoli
Elisabetta Sirani
Ernestine Mack Orlandini
Pittrici donne famose
È difficile stabilire se si tratti solo di un semplice omaggio alle pittrici donne famose o di una sorta di fame intellettuale che hanno sviluppato gli amanti dell’arte rispetto ad artiste che hanno mostrato, al contempo, talento e coraggio.
E’ una grande curiosità, scoprire come potessero, delle figure così osteggiate e mantenute in regimi di dipendenza dalla società dell’epoca, svincolarsi ed esprimersi, in un periodo storico così poco favorevole.
C’è da sottolineare che, soprattutto per quanto riguarda le donne pittrici del ’600 e donne pittrici dell’ 800, molto spesso erano figlie d’arte e questo le agevolava sicuramente ma, molte di loro, si sono distinte nonostante non fossero figlie d’arte e, nonostante fossero mogli e madri con tutti i doveri che questo ruolo consegue.
Pittrici donne dei quadri della Galleria Giamblanco
Parlando delle nostre 4 pittrici; due di loro fondarono addirittura delle scuole; Elisabetta Sirani ( che ebbe come allieva ed amica Ginevra Cantofoli ) fu la prima artista donna in Europa a fondare una scuola femminile di pittura; mentre Ernestine Mack, dopo il matrimonio con il primo marito Paul Schultze-Naumburg, e dopo essersi trasferiti a Berlino, nel 1898 fondò una scuola privata di pittura.
Orsola Maddalena Caccia ed Elisabetta Sirani, erano entrambe figlie d’arte mentre Ginevra Cantofoli arrivava da una famiglia benestante e non aveva nulla a che fare con l’arte come Ernestine Mack.
Questo per far capire che sono state in grado di cogliere l’unica flebile opportunità che è stata loro offerta dalla vita per potersi far conoscere ed apprezzare dal mondo.
La Galleria Giamblanco coglierà l’occasione di presentare quattro quadri inediti di Orsola Maddalena Caccia, Ginevra Cantofoli, Elisabetta Sirani, Ernestine Mack, ma al di là di ciò che gli occhi, e la sensibilità, dei suoi visitatori sapranno sicuramente apprezzare, è giusto spendere due parole di presentazione per queste donne pittrici famose.
Tra le Pittrici donne del 600’ troviamo:
Orsola Maddalena Caccia ( Moncalvo 1596- 1676);
Figlia del pittore Guglielmo Caccia ( detto il Moncalvo) e di Laura Oliva, intorno al 1620 entrò nel convento delle Orsoline di Bianzé, dove rimase fino al 15 Aprile 1625, data di fondazione (Negri, 1896, p. 116) di un nuovo convento di monache a Moncalvo; qui il Caccia padre, finanziatore del nuovo istituto, fece trasferire le quattro figlie fattesi monache. Orsola Maddalena Caccia, sin da piccola collabora con il padre nella sua bottega e la sua pittura ebbe molto successo, anche presso la corte sabauda; restano alcune sue lettere connesse con opere di pittura dirette alla infanta Margherita di Savoia (1643).
Orsola Maddalena Caccia fu molto apprezzata e famosa soprattutto perché, tra le donne pittrici del 600 , fu una delle poche ad imporsi nello scenario pittorico italiano. Iniziò il suo lavoro di pittrice nello studio del padre e, quando quest’ultimo morì, ereditò tutti i suoi strumenti di lavoro; fu apprezzata soprattutto per le bellissime opere basate sulla natura morta e per le scene prevalentemente religiose, come quest’opera inedita che la Galleria Giamblanco presenterà ad AMART, dove è ritratta Santa Caterina D’Alessandria; le nature morte, i ritratti e le scene religiose erano i generi più appropriati per le pittrici donne di quell’epoca.
Ginevra Cantofoli (Bologna 1618-1672);
Parliamo di una delle allieve più significative dell’Accademia del disegno fondata da Elisabetta Sirani anche se vi si avvicinò, quando erano già parecchi anni, che dipingeva autonomamente.
Suo padre non era un pittore ma probabilmente fu un cultore d’arte dalla mentalità aperta e, circostanze vollero, che nacque a Bologna proprio nel periodo storico giusto. Le fu quindi più facile, che per altre pittrici donne, dilettarsi nell’arte della pittura.
Si tratta di una figura troppo spesso travisata, a causa del bisogno di sensazionalismo a tutti i costi, che non ha reso giustizia alla sua reale natura, connotata da una profonda riservatezza. Fu una donna discreta, ma ciò non le impedì di segnare per sempre un’epoca con la sua personale e minuziosa interpretazione.
Elisabetta Sirani (Bologna 1638-1665);
Forse la più conosciuta tra queste donne pittrici, Elisabetta Sirani fu la primogenita del pittore bolognese Giovanni Andrea Sirani ( 1610-1670), che lavorava come primo assistente per Guido Reni e fermamente decisa a seguire le sue orme.
Ciò che può indubbiamente colpire rispetto alla sua figura è la sua ferma volontà di dipingere in pubblico, di fronte ai suoi committenti, per dimostrare la sua abilità ed affermare la sua spiccata individualità.
Venne sicuramente influenzata dal suo ambiente di appartenenza, e non lo rinnegò mai, ma riuscì comunque a svincolarsene col tempo. Fu così che riuscì ad imprimere la sua particolare sensibilità mista a decisione, ai suoi quadri, riuscendo in questo modo ad esprimere il coinvolgimento che stabiliva con i soggetti scelti.
Pittrici Donne Del ‘ 900
Le pittrici donne del ‘900, hanno potuto esprimere la loro vena creativa tramite la pittura, nonostante i pregiudizi e anche grazie alle artiste delle quali abbiamo parlato, come Ernestine Mack Orlandini, altro dipinto delle Galleria Giamblanco.
Ernestine Mack Orlandini /Ernestina Orlandini/ Ernestine Schultze-
Naumburg (Hanau 1869-Firenze 1965);
Nasce ad Hanau nel 1869 e fu conosciuta con il nome di Ernestina Schultze-Naumburg, in quanto nel 1893 sposò Paul Schultze-Naumburg, architetto tedesco. La sua formazione si sviluppò soprattutto a Monaco di Baviera dove si specializzò prevalentemente sul ritratto.
Grazie al matrimonio con Alfredo Orlandini, medico chirurgo fiorentino, ottenne la cittadinanza italiana e iniziò ad esporre a Firenze, ricevendo degli ottimi feedback dalla critica.
Nella sua carriera fu significativa l’adesione al movimento della Secessione di Berlino, l‘influenza del divisionismo e soprattutto dei post Macchiaioli. Grazie a tutte queste particolari contaminazioni, realizzò composizioni floreali particolari e delicate, nonché molti paesaggi luminosi.
Un suo autoritratto lo si può trovare nella Galleria degli Uffizi di Firenze e, con molte probabilità il dipinto della Galleria Giamblanco è un autoritratto, che mostra l’artista all’età di 29 anni.
Sono proprio queste pittrici donne famose che, con la loro creatività ed estro, sono riuscite a scardinare le regole ferree e discriminanti di una società prevalentemente maschilista.
Se siete interessati ad Opere di pittrici donne, la nostra Galleria tiene particolarmente a loro, ed è possibile vedere le opere in vendita, prenotando un appuntamento.
Se siete interessati a scoprire di più sul programma della Galleria Giamblanco ad Amart Milano, potete trovarle nel nostro articolo sull’evento AMART MILANO.
Per visionare i dipinti inediti della Galleria Giamblanco prenota un appuntamento.